Corso di storia della scienza: 6 Trecento

Trecento: innovazioni tra continuità e crisi
Il XIV secolo, noto come Trecento, fu segnato da profonde trasformazioni culturali e scientifiche, nonostante le difficoltà dovute a crisi economiche, epidemie e tensioni politiche. Sul piano intellettuale, esso rappresenta tuttavia un momento di consolidamento delle conoscenze matematiche e astronomiche provenienti dalla tradizione araba e latina, oltre che di sviluppo delle istituzioni educative universitarie. Strumenti scientifici e nuove pratiche sperimentali si diffusero, contribuendo a una lenta ma decisiva ridefinizione del sapere.
1. L’astronomia di Ibn al-Shatir e il modello planetario pre-copernicano
Fra i protagonisti della scienza araba del Trecento, spicca l’astronomo Ibn al-Shatir (1304–1375), attivo a Damasco. Egli elaborò un modello innovativo del sistema solare, fondato sull’osservazione empirica dei moti celesti e caratterizzato dall’uso di epicicli e deferenti per spiegare le orbite planetarie¹. La sua riformulazione del modello tolemaico eliminava alcune incongruenze geometriche e anticipava soluzioni che avrebbero influenzato l’opera di Niccolò Copernico nel XVI secolo². Il contributo di Ibn al-Shatir dimostra come la scienza araba non fosse soltanto una trasmissione di saperi antichi, ma una fonte di autentica innovazione.
2. Strumenti di osservazione: astrolabio e quadrante
Il Trecento vide un uso intensificato di strumenti astronomici come l’astrolabio e il quadrante, fondamentali per determinare la posizione degli astri e calcolare la latitudine³. L’astrolabio, già noto dal mondo greco-arabo, divenne uno strumento didattico e di ricerca nelle università europee, mentre il quadrante si affermò come strumento portatile di facile impiego, aprendo la strada alla navigazione astronomica del secolo successivo. La diffusione di tali strumenti testimonia il crescente legame fra scienza teorica e applicazioni pratiche, in particolare per la navigazione e l’astronomia osservativa.
3. Istituzioni educative: lo Statuto di Cambridge (1350)
Un momento fondamentale nella storia dell’educazione scientifica fu l’adozione del Statuto di Cambridge del 1350, che impose l’insegnamento delle discipline del quadrivio – aritmetica, geometria, musica e astronomia – accanto al trivio⁴. Questa riforma consolidò il ruolo delle scienze matematiche nel curriculum universitario e sancì la centralità delle arti liberali come fondamento per la formazione intellettuale. Il provvedimento rifletteva la crescente consapevolezza della necessità di integrare l’educazione scientifica nelle istituzioni di alto livello, preparando così il terreno al successivo sviluppo della rivoluzione scientifica.
4. La scuola dei “calcolatori” e Richard Swineshead
Sul piano matematico, il XIV secolo vide l’opera di Richard Swineshead (fl. 1340–1354), noto come “Calculator”. Parte della cosiddetta Scuola di Oxford, egli contribuì a sviluppare metodi di analisi matematica e logica che applicavano strumenti quantitativi a problemi di fisica naturale⁵. Swineshead si servì di tecniche geometriche per descrivere fenomeni come il moto e la proporzionalità, ispirandosi anche a tradizioni arabe, tra cui l’opera di Averroè. I suoi trattati influenzarono figure successive quali John Dumbleton e William Heytesbury, che svilupparono la cosiddetta “teoria delle velocità medie”, precorritrice della cinematica moderna⁶.
5. Medicina e anatomia: Ibn al-Nafis e la circolazione polmonare
Un’altra area di grande rilievo fu la medicina. Il medico e anatomista berbero Ibn al-Nafis (1213–1288), sebbene cronologicamente vissuto a cavallo tra Duecento e Trecento, esercitò un’influenza decisiva in questo periodo attraverso il suo Commento alla Pratica di Ibn Sina (Sharh al-Tashrih al-Qanun)⁷. In esso, egli avanzò ipotesi sulla circolazione polmonare del sangue, intuendo il passaggio del sangue dal cuore destro ai polmoni per l’ossigenazione, prima di tornare al cuore sinistro. Questa scoperta, seppur ignorata per secoli in Europa, rappresenta uno degli esempi più significativi di anticipazione della fisiologia moderna.
Conclusione
Il Trecento, pur essendo un secolo segnato dalla crisi – dalla Peste Nera alle tensioni sociali ed economiche – appare come un periodo di straordinaria fertilità scientifica. Ibn al-Shatir elaborò un modello astronomico che avrebbe anticipato Copernico, gli strumenti come l’astrolabio e il quadrante consolidarono il legame tra teoria e pratica, le università formalizzarono l’insegnamento scientifico, mentre matematici e medici gettarono le basi per approcci quantitativi e sperimentali. In questo senso, il XIV secolo rappresenta non un’epoca di mera transizione, ma un terreno fertile di sperimentazione, in cui si innestarono i germi della scienza moderna.
Note
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Ibn al-Shatir, Nihayat al-sul fi tashih al-usul, manoscritto conservato presso la Biblioteca di Damasco.
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O. Neugebauer, A History of Ancient Mathematical Astronomy, Berlin, Springer, 1975, pp. 627–645.
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E. Poulle, Astrolabes and the Medieval World, Paris, 1980.
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Statutes of the University of Cambridge (1350), Archivio Storico di Cambridge.
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R. Swineshead, Liber Calculationum, ed. critica, Oxford, 1520 (rist. 1965).
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E. Grant, The Foundations of Modern Science in the Middle Ages, Cambridge, 1996.
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Ibn al-Nafis, Sharh al-Tashrih al-Qanun, ed. critica, Il Cairo, 1988.
Bibliografia essenziale
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Crombie, A. C., Medieval and Early Modern Science, New York, Doubleday, 1959.
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Grant, E., A History of Natural Philosophy, Cambridge, Cambridge University Press, 2007.
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Lindberg, D. C., The Beginnings of Western Science, Chicago, University of Chicago Press, 2007.
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Huff, T. E., The Rise of Early Modern Science: Islam, China, and the West, Cambridge, Cambridge University Press, 2017.
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