Corso di storia della scienza: 5 Duecento

Il Duecento come crocevia di saperi
Il XIII secolo, spesso definito come “il secolo delle università”, fu un momento di straordinaria convergenza di esperienze culturali, scientifiche e filosofiche. Nel cuore del Medioevo latino, si assistette a un ampliamento delle conoscenze scientifiche grazie a tre dinamiche complementari: la tradizione araba e persiana, i viaggi e le esplorazioni, e la nascita di istituzioni accademiche destinate a formare generazioni di studiosi.
1. La diffusione delle conoscenze orientali: Al-Qazwini e la geografia del meraviglioso
Un ruolo decisivo fu svolto dagli studiosi islamici, fra cui il persiano Zakariya al-Qazwini (1203–1283), autore dell’opera ʿAjāʾib al-Makhlūqāt wa-gharāʾib al-mawjūdāt (“Meraviglie delle creature e stranezze delle esistenze”)¹. Si trattava di un’enciclopedia scientifico-cosmologica che riuniva zoologia, botanica, astronomia e geografia, presentate in una prospettiva al tempo stesso scientifica e simbolica. L’opera non solo diffondeva conoscenze naturalistiche, ma costituiva anche un ponte fra osservazione e immaginario, influenzando tanto gli studiosi islamici quanto i compilatori europei di trattati medievali.
Parallelamente, in Occidente, le esperienze di Marco Polo (1254–1324) segnarono l’immaginario geografico europeo. Il Milione, redatto sulla base dei suoi viaggi in Asia, non fu un testo scientifico in senso stretto, ma offrì una descrizione dettagliata di culture, sistemi commerciali e paesaggi naturali ignoti fino ad allora agli europei². In tal modo, contribuì a ridefinire la percezione del mondo e a stimolare le prime forme di comparazione interculturale.
2. Filosofia naturale e scienza sperimentale: Alberto Magno e Ruggero Bacone
Il Duecento vide l’affermazione di figure di confine fra filosofia, teologia e scienza naturale. Alberto Magno (1193–1280), teologo domenicano e maestro di Tommaso d’Aquino, si dedicò allo studio della natura traducendo e commentando Aristotele e integrandolo con conoscenze di mineralogia, botanica e zoologia³. Le sue opere rappresentano uno dei primi tentativi di costruire una visione organica della natura, mediata dalla fede ma aperta al dato empirico.
Accanto ad Alberto si colloca Ruggero Bacone (1219–1292), frate francescano e filosofo inglese, che insistette sull’importanza della sperimentazione e dell’osservazione diretta. Nel Opus maius egli teorizzò l’uso della matematica come linguaggio universale delle scienze e promosse lo studio dell’ottica e delle lenti, anticipando così lo sviluppo della scienza sperimentale moderna⁴. Bacone riconosceva che la conoscenza derivata dall’autorità non era sufficiente: occorreva “esperienza” (experimentum), termine che avrebbe avuto lunga fortuna.
3. Tecnologie ottiche e strumenti per la conoscenza
Proprio nel XIII secolo si registra l’introduzione e l’uso di lenti convesse per la correzione della vista, in particolare per la presbiopia⁵. Questo passo rappresentò una svolta tecnologica che avrebbe condotto alla successiva invenzione degli occhiali (fine XIII secolo, in area pisana o veneziana). Le lenti non solo trasformarono la vita quotidiana, migliorando la lettura e lo studio dei manoscritti, ma aprirono la strada allo sviluppo dell’ottica come disciplina autonoma.
4. Matematica e diffusione delle cifre arabe: Fibonacci
Sul piano matematico, il Duecento fu segnato dal contributo dell’abate pisano Leonardo Fibonacci (1170–1240 ca.), che con il Liber Abaci (1202, poi rivisto nel 1228) introdusse in Europa il sistema di numerazione indo-arabo e rese celebri sequenze numeriche come quella che porta oggi il suo nome⁶. L’opera ebbe un impatto decisivo sul commercio e sulla pratica dei calcoli, soppiantando gradualmente l’uso dei numeri romani e ponendo le basi per l’algebra moderna.
5. Trattati di scienze naturali: Tommaso da Cantimpré
Nel campo delle scienze naturali, il frate domenicano Tommaso da Cantimpré (1201–1272) scrisse il Bonum universale de apibus, un testo allegorico e naturalistico che utilizzava il comportamento delle api come modello per la società cristiana⁷. Pur non essendo una trattazione scientifica nel senso moderno, l’opera rifletteva l’interesse per la zoologia e per le osservazioni naturalistiche, che trovavano spazio anche in testi moralizzati e religiosi.
6. Le università come laboratori di sapere: Bologna e Napoli
Il Duecento rappresentò anche la consacrazione delle università medievali come centri istituzionali della cultura. Se Bologna (1088) restava il polo giuridico e medico per eccellenza, nel 1224 l’imperatore Federico II di Svevia fondò l’Università di Napoli, che divenne un centro di studi scientifici e giuridici di rilievo internazionale⁸. Le università consolidarono la trasmissione del sapere, formarono nuove élites intellettuali e resero sistematico lo studio delle arti liberali e delle scienze naturali.
Conclusione
Il XIII secolo si presenta dunque come un periodo di straordinaria complessità e apertura: viaggi e traduzioni permisero lo scambio di saperi tra Oriente e Occidente; la sperimentazione e l’osservazione diretta iniziarono a erodere il primato dell’autorità; le nuove tecnologie ottiche e il sistema numerico arabo trasformarono i modi di leggere e di calcolare; le università divennero la cornice istituzionale per lo sviluppo di questi saperi. In tal senso, il Duecento non fu soltanto un secolo di passaggio, ma un vero e proprio laboratorio di scienza e cultura, ponte fra la tradizione antica e la modernità.
Note
-
Z. al-Qazwini, ʿAjāʾib al-Makhlūqāt wa-gharāʾib al-mawjūdāt, ed. critica, Teheran, 1960.
-
M. Polo, Il Milione, ed. a cura di A. L. Prosdocimi, Milano, Mondadori, 2015.
-
Alberto Magno, De animalibus, in Opera Omnia, Münster, 1955.
-
R. Bacon, Opus maius, a cura di J. H. Bridges, Oxford, Clarendon Press, 1897.
-
D. J. Bryden, The Invention of Eyeglasses, Rome, 1955.
-
L. Fibonacci, Liber Abaci, ed. critica a cura di B. Boncompagni, Roma, 1857.
-
T. da Cantimpré, Bonum universale de apibus, ed. critica, Turnhout, Brepols, 2009.
-
P. Delogu, Università e cultura nel Medioevo europeo, Roma, Carocci, 2002.
Bibliografia essenziale
-
Lindberg, D. C., The Beginnings of Western Science, Chicago, University of Chicago Press, 2007.
-
Grant, E., A History of Natural Philosophy: From the Ancient World to the Nineteenth Century, Cambridge, Cambridge University Press, 2007.
-
Burnett, C., Arabic into Latin in the Middle Ages: The Translators and their Intellectual and Social Context, Aldershot, Ashgate, 2009.
-
Crombie, A. C., Medieval and Early Modern Science, New York, Doubleday, 1959.
Commenti
Posta un commento