Corso di storia della scienza: 2 Antichità

Le conquiste tecnico-scientifiche dell’Antichità
L’antichità rappresenta il laboratorio originario delle conoscenze scientifiche, tecniche e filosofiche che hanno plasmato la civiltà umana. In essa si intrecciano le prime grandi scoperte tecnologiche, come la ruota, con lo sviluppo di sistemi matematici, astronomici e medici che hanno posto le fondamenta del pensiero scientifico moderno. Lungi dall’essere un’epoca statica, l’antichità appare come un crocevia di innovazioni, di trasmissioni culturali e di trasformazioni che collegano tra loro il Vicino Oriente, il Mediterraneo, l’India e la Cina.
1. La rivoluzione della ruota e le tecniche del trasporto
La scoperta della ruota (ca. 4000–3500 a.C.) rappresenta uno dei punti di svolta più significativi nella storia tecnologica dell’umanità. I reperti mesopotamici suggeriscono che i Sumeri furono tra i primi a svilupparne un uso sistematico nei carri trainati da animali, favorendo così il commercio e il trasporto agricolo¹. La ruota non fu un’invenzione isolata, ma parte di un più ampio insieme di innovazioni legate alla meccanica, alla metallurgia e alla trazione animale, che resero possibile la mobilità delle società antiche.
2. Astronomia e matematica: il cielo come ordine
Le civiltà babilonesi svilupparono una sofisticata astronomia osservativa, basata su tabelle predittive dei fenomeni celesti². In Egitto, l’osservazione della stella Sirio diede origine a un calendario funzionale all’agricoltura³. Parallelamente, sia in Mesopotamia sia in Egitto si affermarono sistemi matematici complessi: i Babilonesi elaborarono un sistema sessagesimale, fondamento della nostra misurazione del tempo⁴, mentre gli Egizi utilizzarono frazioni e proporzioni in agrimensura e architettura.
3. Medicina e pratiche di guarigione
La medicina egizia, pur limitata da un’impostazione magico-religiosa, mostrava conoscenze empiriche dell’anatomia e un uso sistematico di erbe e rimedi naturali⁵. Più avanzata appare la medicina greca, con Ippocrate, che introdusse un metodo basato sull’osservazione clinica, e Galeno, il cui corpus medico dominò fino all’età moderna⁶. La medicina antica non fu dunque un corpo di superstizioni, ma una ricerca razionale che integrava osservazione, esperienza e teoria.
4. Geometria e filosofia naturale
L’antichità greca rappresenta un vertice nella formalizzazione del sapere. Euclide, con gli Elementi, gettò le basi della geometria euclidea⁷, mentre Archimede sviluppò metodi di calcolo precursori dell’integrale. I filosofi naturali, da Aristotele a Democrito, tentarono di fornire spiegazioni sistematiche del mondo fisico, aprendo la via alla distinzione tra physis e metaphysis. La filosofia naturale greca non fu mera speculazione astratta, ma ricerca di leggi universali con cui spiegare i fenomeni naturali.
5. Metallurgia, chimica e tecniche artigianali
L’uso del fuoco, la lavorazione dei metalli e la produzione del vetro rappresentano aspetti fondamentali delle società antiche. Già nel II millennio a.C. si attestano produzioni di oggetti metallici raffinati in Egitto e in Mesopotamia. L’alchimia greco-alessandrina e le successive elaborazioni arabe posero le basi della chimica moderna, trasformando tecniche pratiche in un sapere sperimentale e teorico⁸.
6. Scienza indiana e cinese: contributi globali
Il pensiero indiano introdusse innovazioni decisive, tra cui la trigonometria e il sistema numerico posizionale con lo zero, sviluppato tra il 500 a.C. e il 500 d.C.⁹. La Cina, durante la dinastia Han, condusse osservazioni astronomiche sistematiche e sviluppò strumenti come lo gnomone e la sfera armillare¹⁰. Questi contributi, spesso sottovalutati nella storiografia eurocentrica, mostrano come l’antichità fosse caratterizzata da una pluralità di centri di innovazione scientifica.
7. Ingegneria romana: dall’infrastruttura alla politica
L’ingegneria romana costituì un patrimonio tecnico di valore universale: strade, ponti, acquedotti e sistemi fognari rappresentano esempi di razionalizzazione dello spazio e di applicazione della matematica alla vita pubblica¹¹. Il sistema dei numeri romani, pur meno funzionale rispetto a quello posizionale indiano, rimase in uso fino al Rinascimento. Roma dimostra come l’economia e la politica possano stimolare il progresso tecnico in funzione del controllo territoriale.
Conclusioni critiche
L’antichità non va interpretata come un’epoca di saperi primitivi, ma come un terreno di sperimentazioni, scambi culturali e fondazioni concettuali. Dalla ruota alla geometria, dalla medicina empirica ai sistemi numerici, le conquiste dell’antichità costituiscono il patrimonio su cui si è edificata la scienza moderna. Allo stesso tempo, esse mostrano come le civiltà abbiano prodotto conoscenze diverse in risposta a contesti ambientali, economici e religiosi. La lezione più profonda che l’antichità ci trasmette è che la scienza nasce dall’intreccio tra bisogni pratici, osservazione e visione filosofica.
Note
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Kramer, S. N., History Begins at Sumer, University of Pennsylvania Press, 1981.
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Hunger, H., Pingree, D., Astral Sciences in Mesopotamia, Brill, 1999.
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Clagett, M., Ancient Egyptian Science: A Source Book, American Philosophical Society, 1989.
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Neugebauer, O., The Exact Sciences in Antiquity, Princeton University Press, 1969.
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Nunn, J. F., Ancient Egyptian Medicine, University of Oklahoma Press, 2002.
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Porter, R., The Greatest Benefit to Mankind: A Medical History of Humanity, HarperCollins, 1997.
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Heath, T. L., The Thirteen Books of Euclid’s Elements, Dover, 1956.
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Principe, L. M., The Secrets of Alchemy, University of Chicago Press, 2012.
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Joseph, G. G., The Crest of the Peacock: Non-European Roots of Mathematics, Princeton University Press, 2011.
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Cullen, C., Astronomy and Mathematics in Ancient China: The Zhou Bi Suan Jing, Cambridge University Press, 1996.
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Lancaster, L., Concrete Vaulted Construction in Imperial Rome, Cambridge University Press, 2005.
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