Corso di storia della scienza: Hodgkin 1910
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Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin:
scienza, cristallografia e impegno sociale
Dorothy Mary Crowfoot Hodgkin (1910-1994) occupa un posto di rilievo nella storia della scienza del XX secolo, non soltanto per i suoi straordinari contributi alla chimica e alla cristallografia a raggi X, ma anche per il suo impegno nella diffusione del sapere scientifico e nella promozione della cooperazione internazionale. La sua figura rappresenta uno degli esempi più significativi di come la ricerca fondamentale possa tradursi in innovazione medica e sociale, incidendo profondamente sulla vita quotidiana delle persone.
Formazione e primi anni di ricerca
Nata il 12 maggio 1910 al Cairo, da una famiglia britannica legata al servizio coloniale, Dorothy Hodgkin manifestò sin da giovane una forte inclinazione verso la scienza. Studiò chimica all’Università di Oxford, dove ebbe come mentore H. M. Powell, e successivamente approfondì i suoi studi a Cambridge, entrando in contatto con John Desmond Bernal, uno dei pionieri nell’applicazione della diffrazione dei raggi X allo studio delle proteine1. L’incontro con Bernal ebbe un impatto determinante: sotto la sua influenza, Hodgkin sviluppò l’interesse per la cristallografia e per le sue applicazioni allo studio delle strutture biologiche.
La cristallografia a raggi X come metodo scientifico
Il contributo principale di Hodgkin risiede nell’applicazione sistematica della diffrazione dei raggi X per lo studio di molecole di crescente complessità. Questa tecnica, inizialmente sviluppata da W. H. Bragg e W. L. Bragg nei primi decenni del Novecento, consentiva di determinare la disposizione tridimensionale degli atomi in una molecola cristallizzata2. Hodgkin seppe padroneggiare e perfezionare questa metodologia, portandola a risultati che sembravano fino ad allora inimmaginabili.
Penicillina: la rivoluzione terapeutica
Uno dei momenti cruciali della sua carriera fu la determinazione della struttura molecolare della penicillina, negli anni Quaranta. L’antibiotico, scoperto casualmente da Alexander Fleming e successivamente sviluppato da Howard Florey ed Ernst Chain, aveva già dimostrato straordinarie proprietà terapeutiche contro le infezioni batteriche. Tuttavia, la comprensione della sua struttura chimica era fondamentale per garantirne una produzione su vasta scala. Hodgkin riuscì a risolvere questa complessa sfida, rivelando la struttura a β-lattame della molecola3. Questo risultato aprì la strada alla sintesi di derivati semisintetici della penicillina, ampliandone l’efficacia e l’applicazione clinica.
La vitamina B12: un’impresa intellettuale
Il culmine della sua attività scientifica giunse con la determinazione della struttura della vitamina B12, un’impresa che le valse il Premio Nobel per la Chimica nel 1964. La vitamina B12 è una molecola di straordinaria complessità, contenente un atomo di cobalto al centro di un anello corrinoide. La decifrazione della sua struttura richiese anni di calcoli e un approccio multidisciplinare che univa chimica, matematica e fisica4. L’impresa di Hodgkin non fu soltanto un successo tecnico, ma un vero e proprio spartiacque nello sviluppo della chimica strutturale, che da quel momento dimostrò la possibilità di affrontare molecole biologiche di dimensioni sempre maggiori.
Scienza e società: il ruolo pubblico di Hodgkin
Oltre al suo contributo scientifico, Hodgkin ebbe un ruolo attivo nella promozione della scienza come strumento di pace e cooperazione internazionale. Ebbe rapporti con figure di primo piano della politica mondiale, tra cui Indira Gandhi, che fu sua allieva a Oxford, e mantenne un impegno costante per il disarmo nucleare5. Il suo lavoro didattico e la sua attività di mentoring formarono generazioni di ricercatori, rafforzando il ruolo delle donne nella scienza in un’epoca in cui il loro contributo era spesso marginalizzato.
Conclusioni
Dorothy Crowfoot Hodgkin si colloca tra le più grandi scienziate del XX secolo. La sua capacità di coniugare rigore metodologico, curiosità intellettuale e sensibilità sociale le ha permesso di lasciare un’impronta duratura nella chimica, nella biochimica e nella storia delle scienze naturali. La sua eredità non è soltanto quella di una scienziata premiata con il Nobel, ma di una donna che ha dimostrato come la ricerca scientifica possa farsi ponte tra discipline, culture e nazioni.
Bibliografia essenziale
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Ferry, Georgina. Dorothy Hodgkin: A Life. London: Granta Books, 1998.
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Bragg, W. H.; Bragg, W. L. X-rays and Crystal Structure. London: G. Bell and Sons, 1915.
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Hodgkin, Dorothy Crowfoot. “The X-ray Analysis of the Structure of Vitamin B12.” Nobel Lecture, 1964.
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Smith, H. “The Structure of Penicillin.” Nature, vol. 166, 1950, pp. 667-669.
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Eckert, M. “Science, Politics and Peace: Dorothy Hodgkin and the Social Responsibility of Scientists.” Historical Studies in the Natural Sciences, vol. 42, 2012, pp. 276-302.
Note
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Georgina Ferry, Dorothy Hodgkin: A Life, London, Granta Books, 1998. ↩
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W. H. Bragg, W. L. Bragg, X-rays and Crystal Structure, London, G. Bell and Sons, 1915. ↩
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H. Smith, “The Structure of Penicillin”, Nature, vol. 166, 1950, pp. 667-669. ↩
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Dorothy Crowfoot Hodgkin, “The X-ray Analysis of the Structure of Vitamin B12”, Nobel Lecture, 1964. ↩
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M. Eckert, “Science, Politics and Peace: Dorothy Hodgkin and the Social Responsibility of Scientists”, Historical Studies in the Natural Sciences, vol. 42, 2012, pp. 276-302. ↩
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