Corso di storia della scienza: 1 Preistoria

 

La Preistoria: innovazioni tecniche e culturali nelle prime società umane

Introduzione

La Preistoria, periodo che si estende dall’apparizione dei primi ominidi fino all’invenzione della scrittura (circa 3500-3000 a.C.), rappresenta la fase più lunga e al tempo stesso più decisiva della storia dell’umanità. In questo arco temporale, le comunità umane svilupparono un insieme di pratiche tecniche e culturali che costituirono la base per le civiltà successive. L’invenzione e il controllo del fuoco, la lavorazione della pietra, le tecniche di caccia e raccolta, la costruzione di rifugi e l’elaborazione di forme embrionali di conoscenza astronomica e conservazione del cibo, segnarono le tappe fondamentali di un lento ma costante processo di adattamento all’ambiente.

1. Il dominio del fuoco

Il controllo del fuoco è una delle scoperte più significative della preistoria. Probabilmente ottenuto inizialmente dall’osservazione e dalla manipolazione di incendi naturali, il fuoco divenne presto uno strumento centrale per la sopravvivenza. Permise di cucinare i cibi — rendendoli più digeribili e sicuri dal punto di vista igienico —, di riscaldarsi durante le ere glaciali e di proteggersi dai predatori notturni^1^.
L’uso del fuoco fu anche un elemento culturale: attorno ad esso si svilupparono forme di socialità e ritualità che rafforzarono la coesione dei gruppi umani.

2. Tecniche di caccia e pesca

La caccia e la pesca costituivano le principali attività di sostentamento. Le comunità preistoriche svilupparono armi e strumenti sempre più sofisticati: dalle semplici lance di legno, alle punte in selce, fino alle prime armi composite con manici in osso e pietra levigata.
La pesca, inizialmente praticata a mano o con strumenti rudimentali, si arricchì dell’uso di reti e arpioni. L’efficienza di queste tecniche garantì non solo il sostentamento, ma anche la possibilità di accumulare riserve di cibo.

3. Raccolta e uso delle piante

Le società preistoriche furono anche raccoglitrici. L’osservazione attenta della natura permise di distinguere tra piante commestibili, medicinali e velenose. Questa conoscenza fu tramandata oralmente e costituì un patrimonio culturale fondamentale.
La raccolta integrava la dieta e, con il tempo, portò allo sviluppo delle prime forme di domesticazione vegetale che avrebbero condotto all’agricoltura nel Neolitico^2^.

4. Rifugi e prime forme abitative

La costruzione di rifugi era indispensabile per la sopravvivenza. Le prime abitazioni erano strutture temporanee fatte di rami, foglie e ossa animali; successivamente si svilupparono capanne più stabili in legno, fango e pietra.
Le grotte naturali, quando disponibili, furono utilizzate come riparo, dando origine anche alle prime testimonianze artistiche attraverso le pitture rupestri. L’abitare, dunque, non fu solo protezione fisica, ma anche espressione simbolica e culturale.

5. La rivoluzione degli strumenti di pietra

La lavorazione della pietra segna il cuore della Preistoria. Dal Paleolitico inferiore, con strumenti rudimentali ottenuti per scheggiatura, fino al Neolitico, con pietre levigate e lucidate, gli utensili si perfezionarono costantemente.
Asce, raschiatoi e punte di freccia non solo resero più efficiente la caccia e la lavorazione dei materiali, ma rappresentarono anche un progresso cognitivo: il pensiero tecnico e la capacità di progettare oggetti funzionali.

6. Osservazioni astronomiche

L’osservazione dei cicli celesti fu un altro passo fondamentale. La regolarità dei movimenti della luna e delle stelle permise di scandire le attività quotidiane, le migrazioni stagionali e, più tardi, i primi tentativi di agricoltura. Alcuni siti megalitici, come Stonehenge, testimoniano la progressiva integrazione tra conoscenza astronomica e vita sociale^3^.

7. Conservazione del cibo

Per affrontare le carestie stagionali, le comunità preistoriche svilupparono tecniche di conservazione elementari: essiccazione della carne, affumicatura, immagazzinamento in fosse o recipienti di pietra e terracotta. Queste pratiche rappresentano i primi esempi di pianificazione economica e gestione delle risorse.

8. Produzione del vestiario

Il freddo delle ere glaciali impose l’uso di abiti protettivi. Le pelli animali venivano conciate e cucite rudimentalmente con ossa appuntite usate come aghi. Successivamente, si svilupparono tecniche di intreccio e tessitura, che portarono alla produzione di tessuti in fibre vegetali. L’abbigliamento ebbe non solo funzione pratica, ma anche valenze simboliche e identitarie.

Conclusioni

La Preistoria non fu un’epoca di mera sopravvivenza, ma un laboratorio di innovazioni tecniche e culturali che posero le basi della civiltà. Il controllo del fuoco, la lavorazione della pietra, l’osservazione del cielo e lo sviluppo di strumenti di conservazione e protezione, dimostrano la capacità creativa e adattiva dell’uomo.
Queste innovazioni rappresentano non solo risposte a necessità immediate, ma i primi passi verso forme più complesse di organizzazione sociale, economica e simbolica.

Note

  1. R. Wrangham, Catching Fire: How Cooking Made Us Human, Basic Books, 2009.

  2. J. Diamond, Armi, acciaio e malattie, Einaudi, 1997.

  3. A. Aveni, Empires of Time: Calendars, Clocks, and Cultures, Basic Books, 2002.

Bibliografia

  • Aveni, A., Empires of Time: Calendars, Clocks, and Cultures, Basic Books, 2002.

  • Binford, L. R., Constructing Frames of Reference, University of California Press, 2001.

  • Diamond, J., Armi, acciaio e malattie, Torino, Einaudi, 1997.

  • Leakey, R., Le origini dell’uomo, Milano, Rizzoli, 1995.

  • Wrangham, R., Catching Fire: How Cooking Made Us Human, New York, Basic Books, 2009.


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